Lazio-Sparta Praga 0-3, umiliazione e fischi all’Olimpico
Non ci sono davvero più scuse, la Lazio esce a testa bassa dall’Europa League contro un modesto Sparta Praga e mette una pietra tombale sulle ultime ambizioni rimaste in una stagione maledetta. E non è una sconfitta di poco conto, perché i biancocelesti subiscono una vera e propria cappotta inaspettata: 0-3 davanti al proprio pubblico, che pure era tornato a riempire l’Olimpico credendo in una notte di festa.
A differenza di quanto dica il risultato la partenza degli uomini di Pioli era sembrata anche incoraggiante, e alla prima azione Candreva va vicino al gol calciando addosso a Bicik da ottima posizione. Poi si spegne la luce, la Lazio va a dormire e lo Sparta Praga segna. Per ben due volte nei primi 15 minuti. Una storia vista e rivista, a cui Pioli non riesce ancora a trovare una soluzione, dopo 29 giornate di Serie A e 9 di Europa League. Un disastro su tutta la linea. I gol dello Sparta portano la firma di Dockal e Krejci al 10’ e al 12’, in entrambi c’è la forte complicità della difesa laziale, assonnata e spaesata. La Lazio tira fuori il carattere e reagisce, ma gli 11 in maglia nera non pungono mai e danno una sensazione netta e senza replica: si potrebbe giocare anche per due giorni, il gol non arriverebbe mai. Eppure i limiti dei cechi appaiono evidenti, sia in fase difensiva che in quella di costruzione di gioco. Mauri al 25’ ha persino un’occasione colossale sul suo sinistro per riaprire gara e qualificazione, ma l’ex capitano svirgola il pallone e riesce a sbagliare un rigore in movimento.
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