Intervista con Pippo Pancaro
Classe 1971, 151 gare in biancoceleste, 4 reti, 2 coppe Italia, altrettante supercoppe italiane, la Coppa della Coppe ‘99, la conseguente Supercoppa europea vinta contro lo United e soprattutto lo scudetto del 2000.
È il curriculum biancoceleste di Giuseppe “Pippo” Pancaro, alla Lazio dal 1997 al 2003, protagonista di tutti i trionfi del magico triennio che va dal settembre 1997 fino al settembre 2000 (supercoppa vinta contro l’Inter).
Terzino destro, ma utilizzabile anche sull’altra fascia: prova ne è il fatto che nel ’99 giocò il 19 maggio la finale di Coppa delle Coppe a destra e il 27 agosto la finale di Supercoppa Uefa a sinistra.
La scorsa estate Pancaro ha cominciato la carriera da allenatore, in Serie B. È il vice-allenatore di Dario Marcolin al Modena, società di provincia con un bel progetto in testa (Alessio Secco è il direttore generale).
Nonostante siano passati 9 anni dall’ultima partita con l’aquila sul petto, Pancaro porta sempre la Lazio nel cuore, e non potrebbe essere altrimenti dato che è la squadra in cui ha giocato di più e con cui ha vinto più titoli.
Poco prima di cominciare l’allenamento odierno coi gialloblu, Pancaro ci rilascia due dichiarazioni:
“Per prime posizioni intende prime 5 o prime 3?”, gli chiediamo. “Prime 3” risponde Pancaro senza esitazione.
“E l’anno prossimo la vedremo all’Olimpico per Lazio-Modena?”.
“Non lo so, è ancora presto per dirlo, qui si pensa solo a Bari”, che è il prossimo appuntamento del Modena, domenica, alle 12.30.
In bocca al lupo Pippo, per Bari e per la sua nuova carriera. E chissà che tra qualche mese non si verifichi sul serio che il suo Modena affronti la sua Lazio in Serie A…
Alessandro Socini
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